Il cluttering è un disturbo della fluenza che spesso viene confuso con la balbuzie.
La decima edizione dell’International Classification of Diseases (WHO, 2000), nella traduzione italiana indica il cluttering col termine di “eloquio disordinato” (F98.6). Secondo il manuale “Si tratta di una condizione caratterizzata da rapidità e interruzione del flusso dell’eloquio, ma senza ripetizioni o esitazioni, di intensità tale da compromettere la comprensibilità del discorso. L’eloquio è irregolare e disritmico, con improvvisi scatti che abitualmente comportano difetti nella costruzione delle frasi”. Malgrado sia possibile usare un termine italiano (eloquio disordinato) per indicare il disturbo, spesso si preferisce utilizzare il nome inglese “cluttering” per la sua consolidata presenza anche nella letteratura italiana e, soprattutto, perché a livello internazionale include anche descrizioni più ampie che si discostano in più parti dalla scarna definizione data dall’ICD-10, la quale rappresenta limitatamente un complesso di sintomi che fino ad oggi sono stati indicati nella nostra cultura, in parte o complessivamente, come tachilalia, tachifemia, tumultus sermonis e farfugliamento. Il cluttering, sebbene sia presente in forma “pura” come semplice disturbo del linguaggio, spesso è in combinazione con la balbuzie si associa e ad altri disturbi del neurosviluppo quali la disgrafia, e il disturbo dell’attenzione.
Il cluttering inoltre è presente in diversi altri disturbi come la sindrome di Tourette, il disturbo di Asperger, l’aprassia, e disturbi delle funzione esecutive (ad esempio, difficoltà di pianificazione, e regolazione del comportamento) (St. Louis et al., 2007; Heitman, Asbjørnsen and Helland, 2004). A questi Tetnowski (2007) aggiunge i disturbi dell’elaborazione uditiva centrale, nonché altri problemi su base neurologica. Infine, sintomi riferibili al cluttering sono frequenti nel linguaggio di soggetti con sindromi congenite come l’X fragile e la Sindrome di Down (Van Borsel e Tetnowski, 2007; Kent e Vorperian, 2013).
Mario D’Ambrosio
Bibliografia
Heitman, R, Asbjørnsen, A., Helland, T. (2004) Attentional functions in speech fluency disorders. Logopedics, Phoniatrics, Vocology, 29(3), 119-127.
Kent, R. D., Vorperian, H. K. (2013). Speech Impairment in Down Syndrome: A Review. Journal of Speech Language, Hearing Research, 56(1), 178–210.
St. Louis K. O., Myers. F. M., Bakker, K., Raphael, L. J. (2007). Understanding and treating cluttering. In: EG Conture, RF Curlee (a cura di). Stuttering and related disorders of fluency. 3rd ed. New York: Thieme. p. 297-325.
Tetnowski, J. A. (2010). Cluttering and Concomitant Disorders In: K. Bakker, LJ Raphael, FL Myers (a cura di). Proceedings of the First World Conference on Cluttering. Katarino, Bulgaria. 251-260.
Van Borsel, J., Tetnowski, J. A. (2007). Stuttering in genetic syndromes. Journal of Fluency Disorders, 32, 4, 279-296.
World Health Organization, Ministero della sanità. ICD-10: classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati:10ª revisione. 3 volumi, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato,Roma 2000.