Il corso illustra i modelli teorici sul rapporto stretto tra fonazione ed emozioni nella determinazione della sintomatologia dei disturbi della fluenza e del mutismo selettivo, con i relativi suggerimenti per il trattamento.
Disturbi della fluenza
Gli studi psicofisiologici sui disturbi della fluenza suggeriscono che molte persone disfluenti tendono a reagire con ansia anticipatoria e la coattivazione delle due risposte più arcaiche del SNA (lotta/fuga e immobilità) in situazioni stress. Questo tipo di reazione autonomica è caratteristica di una risposta di freezing, il quale implica un certo grado di inibizione della attività motoria e della vocalizzazione. Una possibile relazione tra la risposta di freezing e balbuzie è stato suggerita già da Peters e Guitar (1991) i quali ipotizzarono che contrazioni dei muscoli antagonisti nella laringe nelle PCB potrebbe essere in assetto con una risposta di congelamento della fonazione. Tuttavia, in accordo con Alm (2004), è importante sottolineare che l’evidenza di una modulazione emotiva nelle manifestazioni della balbuzie non implica necessariamente che i fattori emotivi ne siano la causa fondamentale. E non implica nemmeno che le risposte emotive debbano essere necessariamente patologiche o abnormi. Piuttosto sarà il caso di considerare come questo fattore assieme a quelli psicolinguistici e attentivi, si combina in condizioni che rendono la produzione del linguaggio sensibile anche a normali e minime reazioni emotive.
Mutismo selettivo
Nel corso, il principale sintomo del Mutismo Selettivo (MS), cioè la costante incapacità di parlare in specifiche situazioni sociali dove sarebbe naturale farlo mostrando comunque capacità di parlare in contesti diversi da questi (APA, 2013), è spiegato come un fenomeno di soglia indotto dall’amigdala e regolato dal SNA, collegato alla risposta di freezing organizzata dalla parte più antica del Sistema Nervoso Autonomo (SNA), costituita dai circuiti del vago mielinico. Per i bambini con MS, si ipotizza una soglia bassa nell’innesco del freezing che colpirebbe prevalentemente la fonazione. Viceversa, quando l’ambiente sociale è percepito come non avversivo, il SNA sosterrebbe l’interazione umana e la fonazione con una specifica azione di un sistema chiamato da Porges (1995, 2007) “sistema di ingaggio sociale”, composto dai circuiti del vago mielinico che predispone alla comunicazione verbale sia in emissione e sia in ricezione. I bambini con MS in contesti particolarmente rassicuranti e familiari, secondo l’ipotesi illustrata, non hanno difficoltà ad attivare il sistema di ingaggio sociale, tuttavia a causa del meccanismo di freezing a soglia bassa, di fronte anche a piccole variazioni nella percezione di “pericolo” sociale sopravviene la risposta più arcaica di freezing.
Diapositive – I disturbi emotivi del linguaggio
Brochure e scheda di iscrizione: Disturbi emotivi del linguaggio